LA PREVENZIONE CONTRO IL CANCRO NAVIGA INSIEME A NAVE AMERIGO VESPUCCI

Per migliorare il livello di consapevolezza dei cittadini, la prevenzione contro il cancro “naviga” insieme al “Tour Mediterraneo Vespucci”. AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), AIRC, Fondazione AIOM e SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica) sono i 4 partner scientifici del “Tour Mediterraneo Vespucci”. Nel 2024, in Italia, sono state stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore. Il cancro non va più considerato il “male incurabile”: la metà dei cittadini che oggi si ammalano è destinata a guarire, perché avrà la stessa attesa di vita di chi non ha sviluppato il cancro. La prevenzione è fondamentale. Il 40% dei casi di tumore può essere evitato con l’adozione di stili di vita sani (prevenzione primaria), affiancata dall’adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce (prevenzione secondaria). Nelle diverse tappe del “Tour Mediterraneo Vespucci”, gli oncologi forniscono consigli ai cittadini e i volontari distribuiscono materiale informativo legato alla prevenzione.

LE PRINCIPALI REGOLE DI PREVENZIONE PRIMARIA

NON FUMARE:

Una sigaretta contiene non solo tabacco, ma anche un numero altissimo di elementi dannosi e nocivi per l’organismo. A ogni boccata, durante la combustione, si sprigionano più di 4.000 sostanze chimiche. Tra le più pericolose il catrame, che contiene elementi cancerogeni che si depositano nel polmone e nelle vie respiratorie. Nove diagnosi di tumore del polmone su 10 sono causate dal fumo di sigaretta, che è fortemente associato anche ad altre neoplasie e a malattie cardiovascolari e respiratorie. Per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Non fumare è il miglior modo per ridurre il rischio di sviluppare moltissime forme di tumore.

DIETA CORRETTA:

Tre tumori su dieci nel nostro Paese sono causati da un’alimentazione scorretta. L’obesità, in particolare, è un fattore di rischio correlato a 12 diversi tipi di cancro. Molte di queste neoplasie potrebbero essere evitate grazie alla dieta mediterranea. Questo regime alimentare consente di ridurre del 10% la mortalità per cancro. La dieta mediterranea si ispira alle abitudini nutrizionali diffuse in alcuni Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo e si basa essenzialmente su frutta, verdura, legumi, cereali, olio extravergine di oliva e pesce, senza escludere latte, latticini, carne e uova. Non vieta alcun alimento, ma si limita a consigliarne quantità e frequenza.

NON BERE ALCOL:

Il 4% dei casi di cancro può essere attribuito al consumo di alcol. Non esiste una dose “sicura” per l’organismo. Il consumo di alcol aumenta il rischio di sviluppare almeno sette tipi di tumori. La IARC (International Agency for Research on Cancer) classifica l’alcol nel gruppo 1, quello delle sostanze “sicuramente cancerogene per l’essere umano”.

ATTIVITÀ FISICA COSTANTE:

La sedentarietà rappresenta un fattore di rischio per sovrappeso e obesità e, quindi, per lo sviluppo del cancro. Il movimento fisico esercita effetti preventivi e terapeutici e può essere paragonato a un farmaco che, opportunamente somministrato, previene gravi malattie come i tumori e ne impedisce lo sviluppo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), negli adulti fra 18 e 64 anni, raccomanda almeno 150-300 minuti di esercizio aerobico di intensità moderata o 75-150 minuti di esercizio aerobico di intensità vigorosa a settimana. Uno studio condotto da scienziati dei National Institutes of Health (NIH) americani e dell’Università inglese di Oxford e pubblicato sul ‘British Journal of Sports Medicine’ ha evidenziato l’efficacia antitumorale anche dell’attività fisica più leggera.

VACCINAZIONI:

L’HPV (Human Papilloma Virus) è un virus infettivo molto diffuso, di cui si conoscono oltre 120 varianti. Presenta solitamente un decorso benigno. In alcuni casi, però, porta a modifiche cellulari che lentamente progrediscono verso forme tumorali. Esistono molti ceppi del Papillomavirus, due dei quali (HPV 16 e HPV 18) da soli sono responsabili di circa il 70% dei casi di carcinoma della cervice uterina. L’HPV provoca anche altri tipi di cancro (ad esempio, dell’ano, vagina, vulva, pene, testa-collo) e nel mondo è responsabile del 5% di tutti i tumori. La vaccinazione anti HPV è raccomandata e offerta gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale dal 2008 a ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni.

TUMORI EREDO-FAMILIARI:

Alcuni individui sono portatori, fin dalla nascita, di mutazioni genetiche specifiche (chiamate “costituzionali” o “germinali”) che aumentano il rischio di insorgenza di tumore. La presenza di queste mutazioni non è sinonimo di malattia perché non si eredita un cancro, ma il rischio di poterlo sviluppare. Si stima che circa l’8% dei malati oncologici sia portatore di una variante patogenetica. Spesso i pazienti non sono a conoscenza della propria condizione, così come i parenti più stretti. Sono uomini e donne che devono essere considerati ‘sorvegliati speciali’ anche perché da alcuni anni sono disponibili test genetici per le diverse forme di tumori ereditari. Sono esami di fondamentale importanza, con i quali è possibile mettere a punto percorsi di prevenzione primaria molto efficaci. Se una persona ha avuto in famiglia casi di alcuni tumori (ad esempio seno, ovaio, pancreas o prostata) è quindi importante che si rivolga al proprio medico, che potrà consigliare un percorso di counseling genetico.

LA PREVENZIONE SECONDARIA

PROGRAMMI DI SCREENING:

La prevenzione secondaria ha l’obiettivo di individuare il tumore in uno stadio precoce, per poterlo trattare in maniera efficace e ottenere il maggior numero di guarigioni. Nello stadio iniziale, infatti, il cancro è normalmente circoscritto a una ristretta area dell’organismo e, il più delle volte, non mostra sintomi.

L’adesione agli screening consente di ridurre la mortalità per cancro e di aumentare le probabilità di guarigione.

In Italia, secondo le indicazioni del Ministero della Salute, il Servizio Sanitario Nazionale fornisce gratuitamente tre programmi di screening oncologici:

– Per il tumore del seno: mammografia ogni due anni tra i 50 e i 69 anni (in alcune Regioni l’esame è previsto a partire dai 45 fino ai 74 anni)
– Per il tumore della cervice uterina: Pap-test ogni 3 anni o HPV-test ogni 5 anni (ogni Regione organizza screening diversi)
– per il tumore del colon-retto: per uomini e donne ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni tra i 50 e i 69 anni

CONTROLLI UROLOGICI:

Il tumore della prostata è il più frequente fra gli uomini in Italia. Nell’esordio della malattia vi sono fattori di rischio modificabili, come la dieta ricca di gassi saturi, il sovrappeso e l’obesità, il fumo, il consumo di alcol e la sedentarietà. Un ruolo chiave è svolto anche dalla genetica: chi ha un parente di primo grado colpito dal cancro della prostata ha il doppio della probabilità di ammalarsi. Va considerata anche l’età. Questa neoplasia rappresenta circa il 20% di tutti i tumori diagnosticati negli uomini dopo i 50 anni. Agli stadi iniziali il carcinoma prostatico non dà sintomi. Per la diagnosi precoce è quindi fondamentale che gli over 50 si sottopongano a visite regolari dall’urologo.

Con il contributo non condizionante di:

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